“La Regina di Gioia Antiqua!”
Restai stupita per un istante all'esclamazione del bambino.
Tutto sembravo, tranne che una principessa in quel periodo. Ero pallida e stanca dalle continue vicissitudini e non curavo il mio aspetto da giorni.
Mi voltai verso il prigioniero, sorridendo:
"Converrete con me che i bambini sono dotati di grande immaginazione! Per colpa dei miei modi, penserete anche voi quanto sia assurdo paragonarmi ad una principessa!" senza attendere risposta, continuai "Voglio chiedervi perdono, Messere. Dovete sapere che ho sempre vissuto dentro un convento, in solitudine e non sono abituata né al mondo, né al trattare con i suoi abitanti... Ma adesso presto, entriamo dal fabbro, mi preme sapere se vi può aiutare!"
Il laboratorio del fabbro sembrava vuoto.
Era un piccolo ambiente pieno all'inverosimile di attrezzi da lavoro e di polvere.
Mi beai per un attimo al calore del fuoco che divampava con potenza, pronto per forgiare il metallo.
"Pare non esserci nessuno..." pensai ad alta voce. Invece, qualche istante dopo, il fabbro apparve da una zona in ombra della stanza e, alla vista del prigioniero, restò stupefatto...
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden.
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