Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26-03-2015, 18.06.18   #1748
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Era ormai sera su Capomazda.
Icarius e Clio si erano amati a lungo, attraverso il velato Sole del meriggio e le ombre nascenti del crepuscolo, fino a quando i loro sospiri, i loro gemiti e le loro carezze arrivarono a lambire l'incanto del primo buio.
E tutto intorno a loro, in quel tepore sognante, pareva cantare.
Cantavano i merli e gli ultimi passerotti nel tardo e purpureo tramonto.
I bianchi e rossi fiori tra solchi di funghi, cespi di bacche e le verdeggianti edere.
Cantava l'aria in una lieve brezza che increspava e spumava le acque tra i lisci ciottoli dello stagno.
E poi il salice, il pino, la mirica ed il ginepro liberavano, in quella ode di acerba Primavera, l'idromele del loro canto, frutto del melodico fruscio del vento fra le fronde.
Come se la natura tutta gioisse delle sue meraviglie, impreziosite dagli occhi magici dell'Amore.
“Clio...” disse Icarius accarezzandola, mentre il suo mantello adesso copriva i loro corpi ancora vibranti come corde di cetra “... ti prego... dimmi a cosa pensi...”



Intanto, in un'altra parte del ducato, non troppo distante dalla capitale, si ergeva la Rocca di Cimalstone, antico e venerando castello divenuto da tempo proprietà e sede di Cimmiero.
Era una fortezza non tra le più grandi del regno, dominata da un alto e robusto dongione circolare, circondato poi da edifici di minor altezza all'interno di un cortile fortificato.
Tutt'intorno alle mura esterne correva poi un profondo fossato, alimentato da un vicino corso d'acqua.
Cimmiero stava seduto ad un basso e robusto tavolo in noce, imbandito con cibo e vino.
Attorno a lui passeggiava nervosamente Azable, mentre Samondo era immobile accanto ad una finestra, quasi cercasse un modo per risolvere le loro preoccupazioni.
Guanto invece mangiava e beveva tranquillamente, gettando di tanto in tanto uno sguardo tra suo fratello e gli altri due uomini nella stanza.
“Non crucciarti, fratello...” disse all'improvviso “... mi hai detto di avere una spia nel palazzo del duca, no? Dunque attendiamo ci porti notizie e poi decideremo come muoverci.”
“Come muoverci?” Ripetè Cimmiero. “Sei un idiota, Guanto.” Scuotendo il capo. “Cosa pensi di poter fare? Con quel bastardo tornato dall'Inferno ora ogni nostra azione dovrebbe sfidare non solo il suo esercito ducale, ma anche quelle regio e quello del vescovo.”
Ad un tratto qualcuno bussò, per poi entrare.
“Salute, miei signori.” Sorridendo Azelle. “Perdonate se vi importuno, ma mi occorre il giudizio di messer Guanto circa il mio nuovo abito... pensate sia troppo audace?” Mostrandosi ai presenti e avvicinandosi successivamente a Guanto.
Era un abito scollato e molto sensuale e naturalmente Guanto cominciò subito a sbavare.
“Siete perfetta!” Esclamò, pulendosi la bocca con le maniche della giubba. “Perfetta!”
“Milady, in verità discutevamo di cose assai importanti.” Disse Samondo. “Evitate la prossima volta di giungere qui senza essere convocata.”
“Oh, che sciocca...” fingendosi imbarazzata Azelle “... ma perdonatemi... sapete, trovo così noiosa la politica che neanche ci bado se qualcuno ne parla in mia presenza.”
“Comunque decido io dove madama Azelle deve stare!” Guanto a muso duro con Samondo.
“Non temete, messere...” Azelle al fratello di Cimmiero “... devo ancora fare un bagno... ah, magari dopo vi attenderò per poter essere aiutata... sapete, non riesco a fare nulla senza le mie dame di compagnia... ma sono certa che voi non siete da meno...” un inchino ed uscì, con Guanto che la fissava con lussuria.
Ma poco dopo qualcun altro entrò nella sala e senza neanche bussare.
“Voi, signore?” Cimmiero all'ambasciatore di Maruania appena giunto. “Vi credevo a riposare nella vostra camera. Non la trovate forse comoda?”
“La camera è l'ultimo dei miei pensieri...” mormorò l'ambasciatore “... sono qui da giorni e non ho ancora offerto risultati accettabili al governo della mia città.”
“Purtroppo tutto è perduto...” fece Cimmiero.
“A Maruania non perdiamo nulla.” Fissandolo l'ambasciatore. “Neanche il tempo. Ma ditemi... notizie della spia che vi inviai?”
“E' rimata a corte, come da voi richiesto.”
“Ottimo.” Annuì l'ambasciatore. “Per questo l'ho inviata al vostro servizio. E' lì che deve stare.”
“Tuttavia non abbiamo saputo nulla più da lei...” con tono dimesso Cimmiero.
“Non ci deluderà, vedrete.” Con un ghigno l'ambasciatore. “Comunque ho scritto ed informato degli ultimi accadimenti il governo di Maruania.”
“Ebbene?” Domandò Cimmiero.
“Sono in attesa di una risposta di Sua Eccellenza Oxian, ministro della propaganda.” Svelò l'ambasciatore, con occhi maligni.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso