Icarius non disse nulla, limitandosi ad annuire a Clio.
I due lasciarono la stanza dei giochi e raggiunsero un grande salone, dove Rodolfo li stava attendendo per la colazione.
“Buongiorno, milord.” Disse l'uomo, mostrando un inchino al presunto duca. “Avete riposato bene?”
I servitori portarono in tavola frutta, focacce, miele e marmellate, accompagnate da latte, tè e vari succhi di frutta, per poi uscire.
“Oggi ci sarà l'incontro col vescovo...” cambiando subito espressione Rodolfo appena usciti i servi “... non immaginavo Sua Grazia anticipasse così i tempi... beh, non possiamo fare molto... dovrai incontrarlo... ma bada di non tradirti...” al pastore “... dirai dell'amnesia e tutto ciò che ti ho detto in merito... con un po' di attenzione non dovremmo correre rischi...” guardò Clio “... oggi però deve allenarsi... vi vedo troppo indulgente con lui... rammentate che siete qui per addestrarlo, non per passeggiare nel palazzo.”
Ad un tratto qualcuno bussò.
Era un servitore che condusse con sé Altea e Sissi.
“Le dame chiedevano di Sua Signoria.” Disse il servitore per poi uscire.
“Lady Sissi...” alzandosi Rodolfo “... che sorpresa... non vi attendevamo a corte...”
“Si, mi piacciono le sorprese.” Sorridendo Sissi. “E poi piacciono anche a mio nipote, no?” Guardando Icarius.
“Salute a voi, milady.” Guardandola il presunto Taddeide.
“Milady?” Stupita Sissi. “Cosa sono queste formalità?”
“Queste due non ci volevano proprio stamani...” ad un orecchio Rodolfo a Clio “... che seccatura...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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