Oldano era raggiante e sicuro di sé, mentre sua moglie Vecia appariva visibilmente imbarazzata.
“Eh, ne ero certo.” Disse il vecchio. “Ho sempre saputo che prima o poi qualcuna sarebbe riuscita a farti cadere ai suoi piedi, razza di Don Giovanni incallito!” Ridendo. “Ma come ha fatto una ragazza carina come voi a scegliersi come marito questa testa calda?” Fissando Tessa. “Ah, non ci avete ancora detto il vostro nome.”
“Si chiama Tessa.” Mormorò la maschera di ferro.
“Ehm, Oldano...” fece sua moglie “... i ragazzi... si, ecco, i ragazzi saranno affamati e stanchi, non credi?”
“Giusto!” Esclamò l'anziano. “Allora cosa aspetti ad apparecchiare? Su, stasera bisogna festeggiare!” Ed aiutò sua moglie a mettere in tavola.
“Beh, magari sarà una stanza comoda...” a bassa voce il prigioniero a Tessa, dopo che si erano messi accanto al camino per scaldarsi “... e poi io non russo, dunque sono un buon compagno di stanza.” Con tono ironico, per poi farle l'occhiolino.
La cena allora fu portata in tavola e i quattro mangiarono.
Finito il tutto Oldano accompagnò al piano di sopra i due ospiti e mostrò loro una comoda ed accogliente stanza matrimoniale.
“A domani, ragazzi.” Salutandoli e andando poi via.
“Eccoci qui...” guardandosi intorno il prigioniero “... mi sembra una bella stanza, no?” Divertito. “Eh, un vero nido d'Amore...” rise “... suvvia, non temete... non ho cattive intenzioni... chissà, magari sono un cavaliere, chi può dirlo...” sarcastico.
Prese allora un lungo laccio dalla finestra e lo legò alle due opposte pareti della camera.
“Conoscete le mura di Troia?” Chiese poi fischiettando. “O quelle di Roma, o di Costantinopoli? Hanno tutte una cosa in comune...” fissando la ragazza “... che sono cadute...” rise di nuovo “... ma non temete, queste non cadranno...” mise così un lenzuolo sul filo, in modo da dividere in due la stanza “... ecco... a voi la metà della stanza con il letto, mentre io prenderò l'altra... dormirò a terra, ci sono abituato... ah, mi raccomando, non invadete la mia metà...” scoppiando ancora una volta a ridere “... buonanotte, milady...” con un vistoso inchino, per poi andare nella sua metà di stanza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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