Rodolfo guardò con severità Altea, restando però in silenzio.
Era palese di come non vedesse di buon occhio la dama de Bastian.
Poi giunse un servitore ed annunciò lady Elisabeth, quale moglie dell'ufficiale De Gur.
“Sarà meglio andare adesso...” disse la suora al bambino “... i miei omaggi, milord.” Con un inchino.
“Oh, no...” fece il presunto duca “... non voglio che una donna di Chiesa si inchini davanti a me.”
“E' il protocollo, milord.” Intervenne Rodolfo.
“Capisco...” annuì Icarius “... ma non mi sembra comunque educato e neanche rispettoso.”
“Ciao, Guisgard!” Esclamò il piccolo.
“A presto, campione.” Sorridendo il presunto discendente di Ardea.
“La prossima volta ricorda ciò che mi promettesti...” disse il bambino “... farmi tirare di spada con Mia Amata...”
Icarius annuì perplesso.
“Non dirmi che non lo ricordi più?” Fissandolo il piccolo. “Facemmo un patto, rammenti?”
Icarius si voltò per un momento verso Clio.
“Sorella, per favore...” con insofferenza Rodolfo alla suora.
“Lo ricordi, vero?” Il bambino al duca.
“Rinfrescami la memoria.” Mormorò questi. “Sai, sono caduto da cavallo per colpa di un dragaccio cattivo e questo mi ha causato un gran mal di testa.” Ridendo.
“Mi promettesti che se avessi trovato una fidanzatina tu mi avresti fatto impugnare Mia Amata.” Spiegò il piccolo. “Ed io l'ho trovata.”
“E' carina?” Domandò il pastore.
“Molto.” Arrossendo un po' il piccolo.
“Allora se ho promesso ho promesso.” Sorridendo Icarius.
Il piccolo si illuminò e la suora lo portò via.
“Prego, milady...” Icarius poi ad Elisabeth “... cosa posso fare per voi?”
“Forse sarà meglio rinviare.” A lui Rodolfo. “Siete stanco e dovete riposare, milord.”
“Credo che lady Elisabeth meriti di essere ascoltata ora, messere.” Rispose il presunto nipote dell'Austero.
Rodolfo mostrò un inchino e fece un passo indietro.
“Prego...” Icarius porgendo la mano ad Elisabeth ed invitandola ad avvicinarsi con lui ad una delle finestre per poter parlare tranquillamente.
Rodolfo allora si avvicinò a Clio.
“Queste donne sono una vera seccatura in questo momento...” ad un orecchio della spadaccina, in modo che nessun altro potesse sentire.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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