E mentre Icarius e Clio parlavano fra loro, entrò uno dei funzionari di corte.
“Oh, perdonatemi, milord...” disse con un inchino “... non immaginavo di trovarvi qui... vogliate perdonare il mio ingresso dunque...”
“Non ho nulla da perdonarvi.” Sorridendo il presunto Taddeide. “In verità io e lady Clio guardavamo i dipinti... soprattutto quello di Ardeliano e Gaya... ed accennavamo ai loro scritti...”
“Eh, in verità” fece il funzionario “gli scritti attribuiti ad alcuni duchi hanno da sempre valore particolare. Enigmatico direi. Vi era una certa sensibilità in loro e ciò si rifletteva su ciò che ci hanno lasciato... ad esempio, si dice che Ardeliano abbia scritto alcuni inni profetici, mentre Aneas pare possedesse l'incredibile capacità di scrivere storie che poi i lettori vivevano come reali...”
Intanto, in un'altra sala, Rodolfo era con Altea.
“Prego, milady.” Disse l'uomo. “Credo sia doveroso da parte vostra rendergli omaggio. Ma rammentate quanto vi ho detto.” Con tono severo.
I due così uscirono e Rodolfo chiese ai servi dove fosse il duca.
Poco dopo raggiunsero la Sala dei Ritratti, dove trovarono il presunto Taddeide, Clio ed un funzionario.
E nel vedere il duca, Altea si ritrovò davanti al volto di Guisgard.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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