Le dolci colline, i cipressi, i girasoli, i casali dispersi sui poggi.
E poi le stradine zigzaganti, le alte torri merlate visibili in lontananza, simbolo di potere aristocratico e lo scorrere lieve del fiume.
Tessa avanzava a piedi, mentre un lieve vento lambiva quel paesaggio incantato.
Ad un tratto giunse ad una pieve.
Sulla soglia apparve allora un prete.
“Bentornata a casa.” Disse il religioso alla ragazza.
Lei allora si guardò e si accorse che i suoi abiti erano tutti lacerati dai fori di proiettili.
“Eh, la campagna di Sygma...” mormorò il prete “... là fuggì lady Gaya... per il dispiacere...” fissò Tessa e sorrise “... vieni, il ritratto è pronto... ho voluto farlo esporre nella cappella di palazzo, poiché la gente ama ancora la principessa Gaya...”
Condusse Tessa dentro la chiesa e le mostrò un ritratto che raffigurava Gaya.
In quell'istante Tessa si svegliò di colpo.
Era su un semplice giaciglio, adagiata accanto al fuoco.
Vicino a lei c'era Fra' Godwin.
“Come vi sentite?” Fissandola il religioso. “Avete perso i sensi. L'uomo dalla maschera di ferro vi ha soccorsa e portata su questo giaciglio. Spero sia abbastanza comodo. Prendete questa tisana, vi aiuterà a riprendervi del tutto.” Dall'esterno si sentivavano dei colpi. "E' quell'uomo misterioso..." annuendo il frate "... sta tagliando della legna per il camino."