Fra Gdwin ascoltò ogni parola ed infine si alzò, raggiungendo il camino acceso.
“Quella maschera” disse “è stata chiusa con tale dedizione che di sicuro nasconde un mistero. Un mistero grande a tal punto da poter cambiare molte cose evidentemente importanti. Ne siete conscio?” Rivolto all'ex galeotto.
“A me interessa solo sapere chi sono.” Rispose il misterioso prigioniero. “Io voglio solo capire chi sono.”
“E scoprire chi vi ha rubato la vita non vi interessa?” Domandò il religioso. “Magari eravate un uomo felice, forse sposato o innamorato.”
A quelle parole, istintivamente, la maschera di ferro fissò per un attimo Tessa.
“Comunque” continuò il frate “io qui posso ospitarvi anche per sempre e forse nessuno giungerà mai a trovarvi. Ma cosa posso offrirvi? Un'altra prigionia? Perchè questo sarebbe qui. Certo, uscirete, camminerete, ma senza potervi allontanare troppo. E di sicuro senza una meta da raggiungere oltre che arrivare ogni sera alla fine della giornata. Questo volete sia la vostra vita?”
“Cosa devo fare?” Alzandosi anche l'ex galeotto. “Ditemelo voi.”
“Non lontano da qui” rispose il religioso “vi è un piccolo borgo. Non è attraversato da strade importanti, né grandi mercati sono collocati nei suoi paraggi. Vi vive gente semplice e timorata di Dio. Potreste andare laggiù. Vi indirizzerei io nella casa di brave persone che vi accoglieranno. Cosa ne pensate?”
“Si, potrebbe andare bene.” Annuì la maschera di ferro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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