Velven sorrise ed annuì a Gwen.
I due raggiunsero poi l'altra stanza, dove la ragazza di Avalon presentò l'ufficiale agli altri.
Poi il pranzo fu portato in tavola e Ozzillon si alzò, assumendo un'aria supponente.
“Reciterò” disse con fare teatrale “un'ode a questa tavola imbandita.” Schiarendosi la voce.
E cominciò a recitare:
“Ecco in tavola la minestra sovrana,
di formaggio e lardo cosparsa e sana.
E di fragranti focacce mi dice il palato
che sapor più gustoso mai s'è assaggiato!
Di bianca caciotta tagliata in superbe fette
son quanto di miglior parole si sian mai dette.
Infine la frutta, fresca di miele o secca e tostata,
chiude la tavolata e precede una degna crostata!”
E tutti applaudirono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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