“Sto bene...” disse piano Icarius a Clio “... mi sto abituando velocemente a tutta questa storia...” sforzandosi di sorridere “... certo, devo ancora fare il callo al disprezzo con cui questi uomini pronunciano la parola pastore, ma infondo è il male minore.” Annuendo appena. “E tu come stai?” I suoi occhi brillavano di una luce pura, di un candore a tratti disarmante. “Lo so che la riterrai una domanda sciocca e superflua, che sei in gamba e tra noi due sei tu quella che sa meglio cavarsela in mezzo ai guai... ma io sono abituato alle novelle dei bardi e ai racconti dei cantastorie, dove le donne, anche se guerriere, devono essere protette...” rise per un istante “... magari un giorno mi abituerò anche a questo, porta pazienza...” e fu sul punto di accarezzarle il viso, o almeno di sfiorare una ciocca ribelle che le scendeva sulla guancia, ma alla fine si trattenne.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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