Discussione: Ardea de'Taddei
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Vecchio 12-03-2015, 02.07.57   #276
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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"Un guerriero della luce studia con molta attenzione la posizione che intende conquistare.
Per quanto il suo obiettivo sia difficile, esiste sempre una maniera per superare gli ostacoli."


(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce)



Quel castello.
Antico inaccessibile ed austero appariva come il primordiale custode di quel luogo.
Ma forse, ora, da esso sembrava giungere qualcosa di oscuro che aveva reso la fertile e ridente contrada la terra triste e morente che adesso appariva ad Area e a Biago.
Una terra abbandonata dall'abbondanza e dimenticata dalla Fortuna.
“Menestrello, questa terra resta una contrada ducale” disse Ardea al giovane musico “e Sua Signoria non abbandona mai i suoi sudditi.”
“Allora dov'è ora?”
“Calma l'ardore, ragazzo.” Lo ammonì Ardea. “Ricordati di chi stai parlando.”
“Perdonatemi...” chinando il capo l'altro.
“Ora raccontaci cosa ha reso così sterile questa terra.” Fece il cavaliere.
“Nel castello...” indicando il maniero il menestrello “... nel castello vive ora un malvagio individuo... un crudele e diabolico falconiere che tiene più ai suoi uccelli che agli abitanti di questo luogo...”
“Ossia?” Domandò Ardea.
“Si, milord...” annuì il musico “... giunse qui mesi fa, con i suoi mostruosi falchi, liberandoli poi sulla nostra campagna e permettendo ad essi così di devastarne i raccolti... ogni giorno il malvagio essere liberava in volo i suoi innaturali rapaci e quelli giungevano qui a cibarsi dei prodotti della terra, degli armenti e di tutte le nostre bestie domestiche... in breve non ci fu più nulla per sfamare la popolazione e chiunque uscisse nei campi per coltivare altro finiva egli stesso in pasto ai terribili predatori volanti...”
“E' terribile tutto ciò!” Esclamò Biago.
“Perchè dici che i falchi sono mostruosi? Chiese Ardea.
“Perchè sono dei mostri, milord...” rivelò il musico “... sono grandi il doppio dei normali falchi e hanno becchi ed artigli fatti di ferro...”
“Cosa?” Impressionato Biago. “Ma è impossibile ciò! Non possono esistere simili rapaci!”
“Parlaci del falconiere.” Ardea con lo sguardo sul menestrello.
“Si, milord...” il menestrello fissando il Taddeide “... ma in realtà posso dirvi ben poco...”
“Perchè mai?”
“Perchè se ne sta sempre rinchiuso nel castello, lontano da tutto e da tutti.” Raccontò il menestrello. “Io lo vidi solo per un attimo mentre se ne stava su una delle torri del maniero... fu un istante... chiamò i falchi e li mandò contro di me... trovai rifugio buttandomi in un torrente... è come se quel falconiere non volesse essere visto da nessuno... ed usa i suoi innaturali falchi, che governa con un flauto, come armi per dominare questa terra...”
“Cosa dicono gli altri abitanti della contrada?” Pensieroso Ardea.
“Cosa dicono...” mesto il musico “... nulla... non possono nulla... per questo pian piano stanno tutti lasciando la contrada... vivere qui ormai è impossibile...”
“Ragazzo, ascolta...” Ardea a lui “... voglio che tu raggiunga il borgo per parlare a tutti loro... spiega ad ogni abitante che Sua Signoria ha saputo del vostro dramma e che ora metterà fine alle vostre sofferenze.”
“Come potrà, milord?” Quasi incredulo il menestrello.
“Spiega loro che è così.”
“Oh...” sorridendo il musico “... allora voi... voi siete inviati del duca... finalmente qualcuno è giunto per liberarci!” E si gettò inginocchio davanti al cavallo del cavaliere.
“Alzati, corri al borgo e fa come ti ho detto.” Deciso Ardea.
“Si, milord!” Esclamò il menestrello, per poi correre via verso il borgo.
“Come risolveremo questa Questione?” Chiese preoccupato Biago.
“Saliremo fino al castello” rispose Ardea “e scacceremo da qui quel malvagio falconiere.”
“Ma i suoi falchi non ci permetteranno di arrivarci...” mormorò lo scudiero.
“Allora vuol dire che li stermineremo prima di raggiungere il maniero.” Sentenziò l'eroe eponimo dei grandi di Capomazda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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