La ragazza di Miral lasciò così quel posto e nonostante i tentativi della servitrice e del cocchiere prese il sentiero, per tornare da dove era venuta.
La brughiera era però vasta, selvaggia, tetra ed attraversata da ombre inquiete.
Il giorno era ormai terminato e la sera aveva preso il posto dell'effimero crepuscolo.
La ragazza attraversava quel luogo col sibilo del vento come unico compagno, mentre intorno a lei strani versi si animavano, come se le fiere di quelle lande avessero abbandonato le proprie tane in cerca di prede e di vittime.
E mentre proseguiva, ad un tratto, la ragazza avvertì qualcosa.
Un rumore più vicino di quegli altri invece lontani uditi in precedenza.
Come i passi di un cavallo.
Ed infatti, pochi istanti dopo, dal buio che avvolgeva il sentiero davanti a lei vide apparire qualcosa.
Era una figura a cavallo.
E veniva verso di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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