Icarius scosse il capo, quasi a voler scacciare l'impeto, il desiderio che aveva di lei.
Quell'irrefrenabile istinto di stringerla a se, di avvertire il corpo di lei contro il suo, di giocare a scoprire le sue forme e fattezze, come a voler dare volto e senso alla sua immaginazione, alla sua fantasia.
Guardò allora il fuoco del cammino scoppiettante, che ardeva come forse solo il suo sangue nelle vene poteva bruciare.
“Sono un idiota...” disse piano, senza alzare gli occhi su Clio “... ti ho baciata e forse tu... forse tu pensavi a lui... pensavi a voi due qui... con tutto qui che ti parla di lui... persino il mio volto, i miei occhi, la mia voce...” si guardò intorno, in preda alla malinconia e alla rabbia “... io impazzisco se penso che qui... magari proprio davanti a questo camino... se tu e lui...” scosse il capo e tacque.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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