Velven sorrise a quelle parole della giovane Gwen e le sfiorò la mano con un tenero bacio.
“Perdonate, messere...” disse Rida “... ma continuate a dire che qualcuno vi ha parlato della mia amica, eppure noi siamo arrivate solo poco fa in questa città...”
“Madama...” Velven a Rida “... per questo parlavo di magia e di sogni... e temevo di farmi avanti...”
“Ossia?” Chiese Rida.
Il soldato prese allora una mela rossa da alcune cassette di un fruttivendolo.
“Vedete?” Indicando la mela Velven. “Ebbene è per una mela come questa che sono qui, in cerca di Gwen...”
“Non vi seguo.” Incuriosita Rida.
“Madama, in cambio di una mela d'oro, la dea dell'Amore, la bella Afrodite, mi ha promesso un incontro magico, con la ragazza più bella di questo mondo...” Velven guardò allora Gwen “... io ero incredulo e allora la dea mi ha descritto il suo volto... lo stesso volto di questa meravigliosa creatura...” con i suoi occhi scuri in quelli dolci e languidi di Gwen.
“Vi burlate di noi, messere?” Fissandolo Rida.
“Si può burlare in nome dell'Amore?” Scuotendo il capo Velven. “Certo che no... l'Amore è Sacro...” senza distogliere lo sguardo dalla ragazza di Avalon.