Il paesaggio tutt'intorno sembrava aver abbandonato le coordinali abituali, come se il Tempo e lo spazio diventassero secondari, irreali ed echi di un qualcosa di sinistro e dimenticato parevano affiorare con insistenza in quell'atmosfera come incantata.
Clio ed Ammone erano davanti a quella tomba muta ed indifferente al loro dolore ed alla loro solitudine.
Poi l'omone, vedendo la ragazza in quello stato, la prese di peso in braccio per portarla via.
“Andiamo, Clio...” disse “... restare qui è inutile...”
Ad un tratto i due udirono dei passi.
Qualcuno era giunto alle loro spalle.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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