Ammone condusse Clio sulla tomba di Guisgard, in uno scenario sinistro e surreale.
La tomba era di granito antico, scolorito e corroso dalle intemperie, come se fosse lì da generazioni invece che solo da qualche mese.
Diventava visibile solo superati alcuni cipressi che racchiudevano un cancello di ferro chiuso da una pesante porta di pietra, poggiata su cardini già arrugginiti in modo da restare stranamente socchiusa.
Quasi come se qualcuno avesse usato clemenza verso il defunto, lasciandogli una possibile via di fuga.
E sulla lapide erano incise queste parole tratta da un Salmo:
“Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 17-02-2015 alle ore 01.28.13.
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