Don Nicola ascoltò Clio senza distogliere i suoi occhi penetranti da quelli di lei.
“Figliola, io combatto ogni giorno con il peccato...” disse poi “... credete davvero che possa temere la vostra spada? O peggio ancora la morte? Lo credete davvero?” Scosse il capo. “Sono vecchio e vivo qui lontano dal mondo e niente del mondo può avvilirmi o spaventarmi. Piuttosto, vale la pena che una giovane e bella ragazza rovini la sua vita per uccidere un vecchio ed indifeso uomo di Chiesa come me? Se quella spada è vostra e non l'avete rubata o guadagnata con l'inganno, allora conoscete anche il suo codice.” Restò a guardarla negli occhi. “Si, vi sono dei pazzi in giro che credono molte cose, perlopiù assurde. Alla follia non vi è mai fine.”
“Di chi parlate, padre?” Chiese Ammone.
“Andiamo, davvero non ne sapete nulla?” Seccato il religioso. “Siete folli quanto loro.”
“Nulla, padre.” Scuotendo il capo Ammone.
“Si, forse è davvero così...” mormorò Don Nicola “... altrimenti, se così fosse, non sareste qui a seccarmi... beh, si fanno chiamare Il Patto delle Civette e vaneggiano su diverse cose assurde...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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