Clio ed Ammone terminarono il loro vino ed uscirono dalla locanda.
Presero i cavalli e galopparono rapidi verso la campagna.
L'atmosfera era cupa e silenziosa e fra gli alberi che sgorgavano tra il chiaroscuro indefinito della notte si muovevano ombre e fruscii, simili a serpi che si aggirano tra cripte dimenticate.
I due cavalcavano tra stretti sentieri, irregolari radure e pianori disseminati tra chiazze, dossi e fossati, con tutto intorno a loro che appariva come sotto l'influsso di un misterioso e remoto incanto.
Alla fine i loro cavalli giunsero davanti alla vecchia cappella, che sembrava come addormentata.
Clio infatti ricordava bene la strada per raggiungerla.
“Un posto isolato...” disse Ammone “... che facciamo ora, bussiamo?” Timidamente l'omone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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