Il novizio accettò un po' di quella frutta secca offerta a lui da Elisabeth ed attese che la donna riempisse le boccette.
E mentre aspettava, il novizio si guardò più volte intorno, in quella strana stanza, colma di bottiglie e bottigliette, alambicchi, vasi per travasare e innumerevoli contenitori di vetro con erbe, funghi, muffe e polverine di vari colori.
Ad illuminare quel luogo vi erano solo poche candele tremolanti, la cui tenue luce era attraversata e velata dai fumi e dai vapori di alcune pentoline messe a bollire su un basso braciere.
“Si, avete ragione, milady...” disse il novizio ad Elisabeth “... viviamo in un mondo folle... un mondo che si getta alle spalle le Parole di Dio, che corre verso utopie e crede solo in ciò che può vedere e toccare...” mangiando un po' di quella frutta secca “... ma, perdonate la mia invadenza... non temete che qualcuno, vedendo questo luogo e ciò che in esso è conservato, possa giudicarvi in maniera non ortodossa? L'ignoranza domina proprio come la follia in questo nostro mondo. E come scriveva Alano da Lilla, se la follia è talvolta scusabile, perchè involontaria, lo stesso non può dirsi dell'ignoranza e del pregiudizio...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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