Ad udire la voce di Clio, Ammone si voltò di scatto verso di lei.
Il suo sguardo cupo, allora, sembrò scalfirsi, quasi intenerirsi.
I suoi lineamenti marcati parvero rasserenarsi per un istante.
“Clio...” disse piano, in un mormorio.
Il suo aspetto era quello rude e selvaggio di sempre, con quella sua tunica attillata, ricavata da pelle conciata ed ora consumata in più parti.
Fissò a lungo la ragazza e finalmente accennò un vago e goffo sorriso, illuminando quei suoi piccoli e stretti occhi scuri.
Lasciò cadere a terre le due casse di frutta ed abbracciò stretta la piratessa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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