Terminata la colazione, Clio e Yanes lasciarono la locanda, diretti verso il Palazzo dei Taddei.
Il mattino si era ormai levato in un terso splendore e la città era animata da un vivace via vai.
Poco dopo, la ragazza ed il militare arrivarono presso il palazzo.
Era questa una costruzione imponente, situata a Nord della città.
Alte e possenti mura racchiudevano la parte nobile, che si articolava in numerosi recinti intorno ad un lungo cortile, con robusti bastioni a scandirne il corso, terminando con pesanti muri a scarpa che correvano lungo il basamento delle fortificazioni turrite e merlate.
La monumentale costruzione aveva due grandi varchi.
Il principale ingresso era la grandiosa Porta dei Leoni, così chiamata perchè un tempo figuravano qui due colossali statue leonine con scudi, a guardia della dimora Taddeide.
Yanes osservò con attenzione il tutto e poi fece segno a Clio di seguirlo.
Si avvicinarono così alla postazione di guardia, dove si trovavano due sentinelle.
“Salute a voi...” disse Yanos “... siamo mercanti d'armi... abbiamo saputo che sono stati messi in vendita importanti e nobili cimeli. Dove si possono avere informazioni in merito?”
“Avete la licenza mercantile?” Chiese una delle guardie.
“Certo, eccola...” mostrando il documento Yanes.
I militari controllarono il tutto e poi dissero ai due falsi mercanti di attendere.
Ma proprio in quel momento, mentre Clio e Yanes attendevano, la ragazza udì una voce.
Un uomo, grosso e forzuto, portava sulle spalle due pesanti casse di frutta.
Gridava alla gente in strada di lasciarlo passare e dal tono Clio subito lo riconobbe.
Era Ammone.
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