Mi svegliai all'alba, mentre la cupa atmosfera del sogno ancora mi perseguitava.
Sembrava che non riuscissi a trovare pace neanche nel sonno.
La sua tomba... Non avevo osato pensarci il giorno prima.
Eppure era là, da qualche parte: volevo davvero vederla? Vedere il suo nome scritto sulla fredda pietra? Quel nome che avevo sussurrato, invocato, amato, che ancora faceva accelebrare i battiti del mio cuore.
Avevo evitato di immaginarla per tutto quel tempo, per quello ero fuggita.
Così lontana potevo immaginarlo nel suo palazzo, immerso in quelle faccende incombenti di cui non osavo chiedergli nulla, ma non in una cripta.
Non sapevo nemmeno dove fosse, per quanto ne sapevo io poteva essere davvero a Sygma.
Sperai vivamente che Mia Amata fosse con lui, ma immaginai che un bene tanto prezioso sarebbe stato agognato dai nuovi signori.
Un bel modo per iniziare la giornata.
Fissai il soffitto per un lungo istante, per poi sospirare.
"Quando ti dico di visitare i miei sogni intendo qualcosa di un po' più allegro, nè.." Mormorai pianissimo, sorridendo appena.
Ma la Morte era la protagonista dei miei sogni ormai da molto tempo.
Così mi alzai, non potevo indugiare oltre, e mi preparai per la partenza.
Indossai un raffinato abito verde scuro, con le maniche strette e un ricamo a fiori sul corpetto, comodo per cavalcare perché nascondeva degli attillati calzoni neri, e non troppo appariscente, sopra l'abito un mantello nero.
Vestire da donna mi permetteva di non dare nell'occhio, anche se, come sempre, ero armata di tutto punto, cingendo anche la spada al fianco.
Ero un'amaiola dopotutto, era tutta pubblicità.
Raccolsi le mie cose e scesi nel salone, pronta per la partenza.
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