Annuii, semplicemente, in risposta al subalterno, poi, dopo essermi schiarito leggermente la voce:
-Rispettiamo le consegne assegnateci, che nessuno si avvicini; nel caso di insistenze sospette, voglio esserne informato-
Detto questo, cominciai il mio giro di ronda, lo sguardo vigile, ma la mente persa in cupi pensieri;
"Mio Signore"
invocai, con sgomento,
"Quale offesa di parola può essere tanto grave da dover essere punita con l'uso delle armi?
Che onore c'è, nel colpire un mendicante indifeso?
In che modo, con tale agire, si può dire di aver fatto giustizia, la Tua giustizia?"
I miei stessi passi, risuonarono alle mie orecchie pervasi da un'oscura cadenza, mentre il mio sguardo vagava, alla ricerca di ciò che poteva essere importante;
"In Te ripongo il mio onore, in Tuo Figlio la mia fedeltà, perché invero alcun re di umana natura può essere tanto meritevole d'essere seguito; eppure, nei regni degli uomini, si uccide per ira, e l'ira di uno genera lo sgomento di molti"
Mi fermai un istante, e prima di proseguire, sguainai la spada e ne baciai l'elsa, in un gesto che riuscì in parte a rassicurarmi;
"In tutto questo, mio Signore, mantienimi integro, che io non sia preda del peccato, e che la mia spada non colpisca mai per la mia gloria, ma per la Tua".
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo."
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure
"Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore."
Plinio Correa de Oliviera
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