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Vecchio 07-01-2015, 16.37.28   #3265
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Guardatela...” disse Guisgard all'uomo, indicando Clio, mentre mischiava i colori “... la mia modella, non è bellissima? Non fa venire voglia di abbandonarsi ai piaceri più vivi?” Sorrise, assumendo una posa quasi teatrale. “Ed io, o meglio la mia arte, trasformerà questa bellissima ragazza in Ero... Ero che trepidante attende il suo Leandro, che animata da viva e ardente passione già sente lo sguardo del suo amante sul suo corpo...” iniziò a scegliere i vari pennelli “... cos'è l'arte, amico mio, se non la capacità di trasformare una donna nell'eroina dei propri sogni?” Rise appena. “E quando il mio quadro sarà finito, chissà, potrei trasformare me stesso in Leandro e cogliere il frutto concepito dalla mia arte e della bellezza della mia modella.”
“Eh, voi artisti siete una razza a parte.” Annuendo l'uomo. “Ma lasciate che mi presenti io... sono Segreno degli Sporti, consigliere dell'Arconte.”
“Cosa dicevate prima?” Fingendo di cominciare a dipingere sulla tela il presunto impostore. “Volete portarmi dal vostro signore? E perchè mai?”
“Perchè ogni gran signore è un mecenate.”
“Dunque vi occorre un artista a corte?” Chiese simulando indifferenza il falso pittore.
“Si, certo.” Sorridendo Segreno. “Verrete? Dietro lauto compenso naturalmente.”
“Dopo che avrò finito il mio quadro?” Domandò Guisgard.
“Occorrerà molto?”
“Forse un'ora, forse giorni...” rispose il presunto duca “... o forse non lo finirò mai... ma magari mi occuperà più tempo il dopo... quando sarò diventato Leandro...”
Segreno rise.
“Stasera sarò al cospetto del vostro signore...” fece Guisgard “... e dove di grazia?”
“Alla reggia.” Lasciando un bigliettino sul tavolo l'uomo. “Con questo mio lasciapassare sarete introdotto senza alcun problema.”
“E sia...” mormorò il finto artista.
“Allora a stasera.” Salutando Segreno. “Vi lascio al vostro lavoro.”
L'arte non è un lavoro.” Replicò lesto Guisgard. “Ma una vocazione. A stasera.”
E l'uomo uscì dalla bottega.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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