“L'arte” disse Guisgard all'uomo “è l'equivalente della matematica, intese come linguaggio...” pulendosi le mani dai colori “... Galilei diceva che la matematica è l'alfabeto segreto con cui Dio Ha scritto l'universo... ebbene io credo che l'arte invece sia il linguaggio per comprendere il Mondo Spirituale.” Si avvicinò a Clio. “Ora, tesoro, stenditi su questo letto...” aiutandola a sistemarsi “... ecco, così... appoggiata su un gomito e con il viso verso di me...” accomodandole i capelli “... immagina di essere Ero che attende Leandro... con lo sguardo perso nel vuoto ad immaginare il tuo amante... ma uno sguardo ardente, che tradisce la tua emozione nel pensare che a breve farai l'Amore con lui...” tornò alla sua tela e cominciò a fare degli schizzi “... perdonate la brutalità...” rivolto all'uomo “... ma quando dipingo non amo avere nessuno intorno... e poi tra breve la mia modella resterà nuda... in cosa posso servirvi dunque?”
“Cercavo un artista.” Spiegò l'uomo. “Un artista da portare nella reggia dell'Arconte.”
A quelle parole, il falso pittore lo fissò.