Nettuno entrò nella stanza e restò per un attimo a fissare Elisabeth.
“Sono stato in pena...” disse a voce bassa “... ti abbiamo cercata in quelle acque vischiose... pensavo fossi...” si zittì “... sono felice che tu stia bene.” Aggiunse.
“Eh, il nostro capitano de Gur” fece Burmid “non è uomo di molte parole. O forse solo un sognatore... hihihihihi... caro capitano, non sapete che le donne hanno un animo indomito? Che amano la libertà?” Divertito. “Eh, già... hihihihihihi... una volta un tizio mi disse che il segreto di un buon matrimonio è il non farsi e non fare troppe domande... hihihihihihihi...”
“Perchè ci troviamo su questa nave?” Chiese Nettuno a Burmid.
“Lo stavo appunto spiegato a vostra moglie... hihihihihi... chiedetelo pure a lei... hihihihihihi...” ridendo il mercenario.
“Invece ho fatto a voi questa domanda.” Con tono deciso Nettuno.
“Allora” alzandosi Burmid e guardando per un attimo Samoa, che era anch'egli presente “sappiate che da ora io assumo totalmente il comando di questa missione e dunque utilizzeremo solo questa nave per dare la caccia a Guisgard.”
“Il capitano Velv...” mormorò Nettuno.
“Il capitano Velv” interrompendolo il mercenario “ha avuto tempo ed occasioni, ma non ha portato risultati. E comunque contro il vascello volante la Regina d'Afravalone non ha alcuna possibilità di successo. Invece questa mia nave può distruggerlo. Anzi, è forse l'unica nave al mondo in grado di farlo... hihihihihihihi...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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