Il locandiere entrò nella stanza col suo cane che abbaiava nervosamente, trovando nel bel mezzo della camera Guisgard che stringeva Clio.
“Cosa...” disse il locandiere “... cosa è stato?”
“Ladri, immagino...” rispose il falso pittore “... ladri entrati per rubare, ma poi ingolositi dall'aver trovato da sola la mia modella. Come stai ora, Clio? Va tutto bene?” Guardando la ragazza.
“Hanno fatto del male alla ragazza?” Chiese l'uomo, tenendo a bada il suo cane.
“Per fortuna sono arrivato in tempo.” Fece Guisgard. “Come può essere accaduto ciò? Non sono luoghi tranquilli questi? Chi erano quei dannati?”
“Solitamente sono strade tranquille queste.” Spiegò il locandiere. “E' la prima volta che accade una cosa simile.”
“Forse perchè solitamente i vostri clienti non sono belle ragazze così appetibili.” Nervoso il presunto duca.
“Ma come sono fuggiti quei ladri?” Domandò il locandiere.
“Dalla finestra.” Correndo ad affacciarsi Guisgard.
Ma non vi era più nessuno.
“Svaniti come ombre...” mormorò poi.
Intanto albeggiava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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