Guisgard guardò Clio negli occhi, come a voler sostenere lo sguardo della ragazza.
Ma forse, soprattutto, per farle sentire la sua presenza accanto.
“Io non penso tu sia pazza...” disse “... ma questo luogo è inquietante e persino il vento sembra volerci confondere...” guardò poi intorno a loro, vedendo solo il nulla e l'immensità della notte “... cerca di restare calma... Cid è nella tua stanza a dormire... non può essere in nessun altro posto...”
E di nuovo si alzò cupo il sibilo del vento, come a rincorrere tutta la merlatura della torre.
“Clio...” ancora quella voce “... Clio, mi portano via... aiutami...” era quella di Cid e proveniva dallo spiazzo sottostante “... Clio... affacciati... sono quaggiù...” aggiunse la voce del ragazzino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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