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Vecchio 03-12-2014, 16.10.33   #2765
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ciminieri, a quelle parole di Altea, apparve cupo.
Prese allora il suo boccale di vino e restò a fissare il liquido rosso al suo interno.
“Vedete, madama...” disse con gli occhi fissi sulle increspature di quel nettare “... in verità ho buoni motivi per credere che i miei servi non siano folli... davvero forse tra queste mura si annida qualcosa... o magari è davvero solo suggestione...” e con un sol sorso svuotò il bicchiere “... dovete sapere che io sono in rotta col duca Dominus... sono vassallo dei Taddei da anni... poi alcune questioni giuridiche ci portarono allo scontro... egli mi ha bandito e vuole togliermi questo feudo... ma non potendo vincermi in battaglia, ha deciso, con l'aiuto di una strana vecchia, di maledirmi... e da quel momento in questa torre non vi è stata più pace...”
“Assassinii, maledizioni...” mormorò Guisgard “... naturale che l'atmosfera qui non sia così rassicurante e che molti ne siano poi suggestionati...”
“Forse...” fece il barone “... forse è così...”
“Ci sono tutti gli ingredienti per un romanzo gotico...” sorridendo Capitan Falco “... anche se per una trama chiara occorrerebbe fare un po' d'ordine... troppa carne sul fuoco direi...”
“Tutto invece è collegato, capitano.” Spiegò il barone. “Dopo che la megera impose su di me quella tetra maledizione, qui sono cominciati ad avvenire quegli assassinii... ed ogni volta sono stati preannunciati da una visione...”
“Una visione?” Incuriosito il falso mercenario.
“Si...” annuì Ciminieri “... una visione, l'apparizione di un fantasma...”
“Qualcuno l'ha visto davvero?” Chiese Capitan Falco.
“Qualcuno afferma di si...”
“E che forma ha descritto?” Ancora Guisgard. “Un uomo, una donna, un vecchio, una vecchia?”
“Nulla di tutto ciò...” scuotendo il capo il barone “... non si tratta né di un uomo, né di una donna... ma di un... un uccello...”
“Un uccello?” Ripetè Il presunto duca.
“Si...” rispose il barone “... e non un uccello qualunque... un gufo... simbolo della stirpe Taddeide... lo spettro di un gufo che appare per annunciare la morte...” si voltò poi a fissare Clio “... chiedevate del tesoro, madama? No, non è un libro... è un fiore... un fiore magico ed inestimabile...”
A quella rivelazione del barone, Guisgard trasalì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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