Guisgard guardò Clio ed annuì.
“Non è ancora notte comunque...” disse il capitano, voltandosi verso Nora.
“Ma è pomeriggio inoltrato” fece la donna “e la nebbia sta già calando. E poi, sono certa, che i vostri uomini si sentiranno più sereni sapendovi qui al sicuro. Comunque invierò alcune guardie al vascello, così da avvertire i vostri uomini del vostro pernottare qui alla torre.” Sorrise. “Posso conoscere i vostri nomi?”
“Io sono Capitan Falco” svelò Guisgard “e questa è Clio, mio luogotenente. Lei è con me, come mia” sorrise “concubina.” Indicando Altea. “E lui è il piccolo Cid, mio staffiere. Siamo una compagnia di mercenari.”
“Bene.” Con un lieve inchino Nora. “Seguitemi e vi mostrerò i vostri alloggi.”
Condusse così i quattro al piano superiore, mostrando loro due stanze.
Una per Guisgard e la sua falsa concubina ed una da dividere per Clio e Cid.
“Vi auguro buon riposo, signori.” Mormorò Nora. “La cena sarà servita fra un'ora se vorrete.” Ed andò via.
Guisgard entrò allora nella stanza con Altea, ma quando fu certo che Nora fosse andata via, uscì.
Quel posto era strano, enigmatico e voleva saperne di più.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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