Sorrisi a quelle parole.
"Ah, ecco di cosa hai paura.." mormorai, con un sorrisetto irriverente, per poi salire sulla carrozza.
Giungemmo ad un cupo castello, con le finestre parate a lutto.
Non compresi le parole del servitore.
Cercai lo sguardo di Guisgard, ma Altea lo aveva già preso sottobraccio, e distolsi immediatamente lo sguardo cercando di rassicurare me stessa che era solo una messa in scena.
Ma guarda te se devo condannarmi a vivere così...
Il mio sguardo e i miei pensieri vennero catturati dalla pira di libri.
Una pira di libri.
Sbiancai.
Chi era capace di un simile abominio?
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