Guisgard sorrise ad Altea, per poi cominciare ad abbottonarle la camicia.
“Sarà meglio che ti ricomponga...” disse alla dama “... si, altrimenti farai girare la testa a tutti i miei uomini ed io ho bisogno di un equipaggio al massimo della forma...” ridendo “... ah, naturalmente” dopo che lei lo baciò ancora “non è il caso che ti trasferisca qui... a bordo occorre disciplina... dunque devo rifiutarti l'ospitalità, Altea.” Facendole occhiolino.
Prese poi le carte, gli strumenti e raggiunse la porta.
Fuori trovò Lainos.
“Guisgard, proseguire è impossibile...” mormorò questi “... e forse per decollare sarà meglio attendere l'alba...”
“Si, concordo.” Annuì il presunto Taddeide. “Ah, Lainos... nella mia cabina c'è lady Altea... aspetta qui, lei tra poco uscirà, così poi potrai accompagnarla nella sua cabina.” Guardò il suo compagno. “Ovviamente non è accaduto nulla, ci mancherebbe, ma sarà bene che gli altri non sappiano di questa cosa. Mi fido della tua discrezione amico mio.”
Lainos sorrise, per poi annuire.
Guisgard allora tornò sul ponte, dove c'erano tutti i suoi.
Clio compresa.
“Novità?” Chiese a Irko.
“Aspettiamo l'alba per decollare, Guisgard.” Rispose il Rosso.
“Bene.” Fece il presunto duca.
Si diresse poi verso il parapetto e passando accanto a Clio le sussurrò:
“Sai bene che mi importa di ogni tuo pensiero... che riguardi me oppure no...”
E raggiunta la balaustra restò a fissare quell'inaspettato argine che bloccava il passaggio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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