Guisgard sorrise a Clio.
“Allora dobbiamo rimediare...” disse sottovoce alla ragazza “... trovare nuovi abiti, intendo...” facendole l'occhiolino.
I due poi, con Altea, Chiò ed Ammone, lasciarono il castello di Suession, raggiungendo un porto sul Lagno, dove era già giunta ad attenderli la Santa Caterina.
Salirono a bordo ed il vascello lasciò quel posto senza nulla di fatto.
Infatti non era neanche Suession il luogo che cercavano.
Quello in cui era sbocciato il meraviglioso Fiore Azzurro.
I cinque riabbracciarono i loro compagni, raccontando l'avventura vissuta in quel castello.
“Lady Cramelia” rivelò Chiò sorridendo al capitano “ha accettato la proposta di nozze del suo cuoco.”
“Il cuoco?” Stupito Guisgard.
“Già, quel messer Gulio.” Annuì Chiò. “Così dicevano i servitori e i valletti. Li abbiamo uditi io ed Ammone vagando per il castello.”
“In verità” fece Guisgard “nel vederli avevo visto una certa complicità. Sono felice per loro.”
Champenuan preparò poi una degna cena e tutti festeggiarono la fine di quella curiosa avventura a Suession.
C'erano tutti, tranne Altea che si era scusata, per poi ritirarsi.
“Bene...” Guisgard agli altri “... credo che ora andrò a riposarmi. Lainos, organizza tu i turni di guardia sul ponte. Ho già dato a Palos la rotta da seguire stanotte.” Guardò Clio. “Va a riposarti anche tu... voglio che la mia guardia del corpo sia in forma domani.” Le accarezzò i capelli e andò nella sua cabina.
Ma una volta entrato, il presunto Taddeide trovò una sorpresa.
Nel suo letto, addormentata, c'era Altea.
Guisgard si avvicinò a quel giaciglio e abbassò la lampada sul comodino intarsiato, in modo da non svegliarla.
Si sedette poi allo scrittoio e cominciò a studiare le carte nautiche ed astrali, alzando di tanto in tanto lo sguardo verso la finestra, in cerca di stelle che però la foschia e l'umidità tenevano celate nei misteri di quella notte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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