Guisgard e Clio fissarono quella porta spalancata.
Lui prese la spada e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
Lentamente uscirono da quella camera, trovandosi in un lungo corridoio.
“Chissà...” disse il presunto Taddeide “... forse il vecchietto è passato da qui...” e si incamminarono, fino alla fine del corridoio.
Poi cominciarono ad udire strani rumori e delle voci.
Vi era una porta e Guisgard si apprestò ad aprirla.
“Stai in guardia...” fissando Clio.
Aprì la porta e i due si ritrovarono in una specie di mensa, dove molti uomini armati stavano seduti ai vari tavoli.
“Ehi, che posto è questo?” Chiese il presunto impostore ad uno di quelli.
“Guardate!” Chiamando gli altri quell'uomo interpellato da Guisgard. “Devono essere i due amanti in fuga!”
“Si, i due piccioncini di cui tutti parlano!” Esclamò un altro.
“Uccidiamoli, così il signorotto ci darà la ricompensa!” Urlò un altro.
“Detesto quelli che se la intendono con le donne altrui!” Gridò un altro ancora di quegli uomini.
E tutti sguainarono le spade.
Erano una dozzina e tutti pronti a saltare addosso a Guisgard e a Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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