Nettuno sorrise, poi prese Elisabeth sottobraccio e i due finti coniugi uscirono dalla cabina e raggiunsero la sala del timone, dove Velv li stava attendendo.
Su un tavolo vi era una grossa mappa con tutti i mari flegeesi e le coste con le strade e i passi verso l'interno.
“Capitano de Gur...” disse al naufrago “... qui abbiamo grosso modo i possibili passaggi obbligati che quel traditore ha potuto attraversare... ah, dimenticavo di dirvi che il rinnegato dispone di un vascello in grado di volare.”
“Volare?” Ripetè Nettuno.
“Si.” Annuì Velv. “Meraviglia della scienza. In principio fu scambiato addirittura per un mostro. E con ogni probabilità il naufragio in cui avete perso la memoria fu causato proprio dal vascello volante.”
Nettuno apparve inquieto e confuso.
“Ma non temete...” aggiunse Velv “... rammenterete tutto col tempo... ora mi interessa la vostra attenzione...” indicando la mappa “... sappiamo che il vascello di Guisgard ha imboccato il Lagno, dunque è nell'entroterra del ducato... alcuni mercenari al soldo di Sua Signoria gli stanno danno la caccia in quelle lande... secondo voi, secondo il vostro intuito, quale versante del Lagno è più adatto ad essere risalito?”
“Non saprei...” mormorò Nettuno.
“Andiamo, sforzatevi, siete un asso della marina!”
“Capitano...” fissandolo Nettuno “... l'unica cosa che so è che mi chiamo Nettuno ora. Altro non ricordo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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