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Vecchio 31-10-2014, 01.31.11   #2213
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Don Tommaso ascoltò con attenzione il racconto di Altea.
E quando la narrazione di quei fatti terminò, il religioso si alzò e restò a fissare l'imbrunire da una delle finestre.
“Auroria” disse il prete “era un luogo meraviglioso, baciato dal Cielo per la ricchezza della sua terra e per la bellezza delle sue donne. Era un piccolo principato dal governo luminoso ed abitato da un popolo felice.”
“Parlate al passato, padre...” fece Lainos “... eppure Auroria è ancora là...”
“Si, è ancora là...” annuì Don Tommaso “... ma non è più il principato di un tempo... accadde infatti, anni fa, che la regina fu delusa da suo marito. Lo fece assassinare nel sonno da una sua ancella e spinse tutte le altre donne a ribellarsi ai propri uomini. Si organizzarono e la notte successiva alla morte del re tutte le donne uccisero i propri consorti, riservando la medesima sorte a tutte coloro che si rifiutarono di fare altrettanto, essendo felici con i rispettivi uomini.”
“In pratica” mormorò Lainos “le donne insoddisfatte, deluse e tradite trucidarono tutti i loro uomini e tutte le altre donne che si rifiutarono di farlo perchè felicemente unite ai propri amati?”
“Esatto.” Voltandosi verso di loro il prete.
“E' assurdo...” scuotendo il capo Lainos “... e ora chi governa ad Auroria?”
“Le discendenti della regina e delle ribelli.” Rispose il religioso. “In un governo però simile ad un'aristocrazia di eguali. Un po', più o meno, come avveniva secoli fa nell'antica Sparta. Lady Laika è l'erede a quel trono che ormai non esiste più.”
“E gli uomini?”
“Sono tutti prigionieri nelle ricche miniere di Auroria.” Rivelò Don Tommaso.
“Stiamo qui a parlare di storie” sbottò Ammone “mentre Guisgard e gli altri sono laggiù chissà in che condizioni.”
“Calmati, Ammone.” Fissandolo Lainos. “Diteci, è possibile arrivare ad Auroria e tentare di liberarli?” Tornando a rivolgersi al religioso.
“No, non ci riuscirete mai.” Fece il prete. “Vi arresterebbero subito. Forse solo lei” indicando Altea “potrebbe tornare là. Ma la conoscono e si insospettirebbero se lei si ripresentasse laggiù senza un buon motivo.”
“Dannazione...” a denti stretti Ammone “... ma cosa possono farci? Sono solo donne, dopotutto!”
“Sono molte, addestrate ed armate.” Spiegò Don Tommaso. “Senza un buon piano non vi sono speranze di liberare i vostri compagni.”
“E di quel Fiore d'Oro cosa sapete dirci, padre?” Chiese Lainos.
“Nulla.” Scuotendo il capo il prete. “Nessuno straniero è mai riuscito a vederlo.”
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