Elisabeth cominciò a sentire intense vampate su tutto il viso e poi forti capogiri.
Ad un tratto iniziò a perdere l'equilibrio.
Nettuno allora le si avvicinò.
“Capitano, penso che riprenderemo il discorso più tardi...” disse a Velv “... mia... mia moglie credo abbia esagerato col vino... meglio che la porti nella nostra cabina.”
“Certo.” Annuì Velv.
Un marinaio indicò la cabina a Nettuno e questi, presa Elisabeth in braccio, la portò là.
La fece stendere a letto e chiese una tisana calda al cuoco di bordo.
E quando fu pronta si sedette accanto a lei, facendogliela bere a piccoli sorsi.
“Su...” lui alla donna “... tra un po' starai meglio... è solo una sbornia...” sorridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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