Laika sorrise a Clio.
“Si, siamo libere” disse “e ciò ci rende felici. Solo chi è libero, infatti, può essere davvero felice. La vita è ricca di esperienze e noi stesse non siamo che un insieme di esperienze. La nostra esistenza è in continuo movimento, in costante divenire. Ciò che siamo oggi non sarà poi quel che saremo domani. Solo gli stolti, dunque, pensano che possano esistere cose immutabili, capaci di renderci sempre le medesime persone, con gli stessi sogni, per un'intera vita.”
“E poi” intervenne Anghela “di certo i nostri sogni non possono dipendere da esseri indegni come gli uomini, così incapaci di amare davvero. Solo la donna sa amare. L'uomo no.”
Laika la fissò per un istante, per poi annuire quasi in maniera impercettibile.
“Comunque...” tornando a fissare Clio “... puoi visitare Auroria quando vorrai. Da sola se preferisci, o in compagnia di qualcuna che ti aiuti a conoscerne le meraviglie.”
“Cosa sono le miniere del Moro?” Chiese all'improvviso una delle bambine.
“Sai che è proibito per voi parlare di questa cosa!” La riprese Laika. “Su, finite di mangiare e poi subito a letto, bambine. Verrò poi da voi per la buonanotte.”
La cena proseguì in uno strano silenzio.
Poi le bambine finirono di mangiare e si ritirarono nelle loro stanze.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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