Scesi dai loro cavalli, Caio e Tizio pregarono Galgan di seguirli.
Attraversarono allora il cortile, fino a raggiungere la corte interna e da qui, salendo vaste scalinate, arrivarono davanti ad una porta.
Furono annunciati ed entrarono, ritrovandosi in un'ampia sala, arredata con gusto ed abbellita da vari cimeli e trofei di caccia.
“Venite avanti.” Disse qualcuno che se ne stava seduto su un grosso seggio.
I due fratelli avanzarono verso colui che aveva parlato, facendo cenno a Galgan di fare altrettanto.
“Signore...” esordì Caio “... nel tornare a corte abbiamo condotto con noi un ospite.” Indicando Galgan. “Egli è Cavaliere di Cristo e uomo assai cortese. Siamo certi che la sua presenza, nobile e virtuosa, sarà ben accetta al vostro cospetto. Lasciamo a lui stesso l'onore di presentarsi a voi.”
“Benvenuto, cavaliere.” Il barone a Galgan. “Avervi come ospite è cosa gradita e spero possiate trovare ristoro e giovamento nel mio castello. Stavo per mettermi a tavola ed il vostro arrivo mi darà l'occasione di invitarvi tutti alla mia mensa.” Ordinò ai servi di preparare la tavola, per poi pregare Galgan e i due fratelli di sedersi con lui. “Tra breve ci raggiungerà mia figlia e la sua presenza allieterà il nostro convivio.” Sorridendo, per poi tornare serio di colpo. “Anche se mi rattrista offrirvi ospitalità proprio in questi indegni giorni...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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