Quella donna non rispose nulla ad Altea, limitandosi a far cenno a lei ed a Clio di continuare a camminare.
Entrarono così nel grande palazzo bianco.
Percorsero un lungo corridoio colonnato, di gusto classico, fino a raggiungere una vasta sala tutta fatta di pregiati marmi policromi.
E qui trovarono un nugolo di bambine tutte sedute attorno ad una bellissima donna.
Aveva lunghi e mossi capelli biondi, la pelle vellutata e chiara, gli occhi di un profondo blu e un portamento da nobildonna.
“Laika...” disse la donna guerriera a quella.
L'altra si voltò e fissò Altea e Clio.
“Chi sono?” Chiese una delle bambine a Laika.
“Non lo so...” rispose lei “... ce lo diranno loro...” e con un cenno chiese di farle avanzare.
La donna guerriera allora fece segno alle due straniere di continuare a camminare.
“Erano sole, Anghela?” Domandò Laika alla donna guerriera.
“No, con loro vi erano due uomini.” Rispose questa. “Li ho già fatti portare al Moro.”
“Bene.” Annuì Laika. “Chi siete dunque e perchè siete giunte qui?” Chiese poi a Clio e ad Altea, restando con i suoi meravigliosi occhi chiari a fissarle con espressione enigmatica.