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Vecchio 11-10-2014, 02.19.03   #1898
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard si avvicinò a Clio e senza dire nulla, con un gesto tanto improvviso, quanto delicato, asciugò quella lacrima sul viso di lei con un dito.
Un gesto lento e dolce, come una carezza.
“Nel delirio” disse piano “non facevi nomi... chiamavi qualcuno, ma senza pronunciare il nome... erano passati anni e potevi benissimo aver avuto qualcuno di cui essere innamorata...” fissandola nei suoi occhi azzurri “... dopotutto, nonostante i tuoi modi, sei una bella ragazza” sorrise lievemente “e devo confessarti che mi infastidiva il non poter prendere a pugni e a calci quelli che facevano i cascamorti con te, perchè ci pensavi tu a tenerli alla larga con i tuoi atteggiamenti...” rise appena “... quanto a quel vestito...”

Era il tramonto di un giorno d'Estate, con l'erba della campagna intrisa di un forte odore di pioggia.
Il Sole calava stancamente oltre le velate nuvole lungo l'orizzonte, rese purpuree da ciò che restava di quel tardo giorno ed umide per quell'ultimo piovasco.
“Non andrai dunque al ballo?” Chiese Icarus, smettendo di suonare la sua ocarina.
“Perchè?” Voltandosi a fissarlo Clio. “Per indossare uno di quegli stupidi abiti, dove sei quasi mezza nuda?”
“Dai, sono solo un po' scollati...” scuotendo il capo lui.
“Nessun uomo mi vedrà mai spogliata.” Sentenziò lei. “Altrimenti dovrà sfidarmi a duello e pagare con la vita.”
“Magari troverai qualcuno disposto a battersi...” tornando a suonare la sua ocarina lui.
Lei allora si alzò.
“Dove vai ora?” Domandò Icarus.
“Ad allenarmi.” Rispose Clio, per poi correre via nell'imbrunire sempre più marcato.

A quel ricordo il presunto Taddeide sorrise di nuovo.
“Quanto a quel vestito, temo di non avere molto tempo per darti soddisfazione...” prese il suo prezioso fazzoletto di Batista e lo posò in una mano della ragazza “... non piangere per Icarus... io sono Guisgard, lo sono sempre stato e forse non merito le tue lacrime...” sfiorandole appena i lunghi capelli chiari.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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