“Signore, il porto sembra quasi sgombro...” disse uno degli uomini a bordo, fissando l'isolotto con un cannocchiale “... si saranno nascosti nella fortezza che domina il borgo.”
“Hihihihihihi...” divertito Burmid “... sarà più facile stanarli... hihihihihihihi...”
“Signore... vedo che c'è un veliero nel porto...”
“Ah, si?” Meravigliato Burmid. “Meglio. Hihihihihihihi!”
“Posso vedere?” Chiese Samoa.
Prese il cannocchiale e guardò in direzione del porto.
“E'... l'Hydra...” mormorò “... possibile siano ancora là? Eppure pensavo che...”
“L'Hydra?” Ripetè Burmid. “Dunque i vostri compari corsari?”
“Si...” rispose Samoa.
“Hihihihihihihihi!”
“Al vostro ordine apriremo il fuoco, signore.”
“Ottimo...” annuì Burmid “... hihihihihihi...” si voltò poi intorno “... dov'è?”
“Signore?” Stupito il suo uomo.
“La mia mia gabbianella, idiota!”
“Non saprei...”
“Starà riposando sull'albero di trinchetto...” allegro Burmid “... speriamo che il nostro cannone non la svegli... hihihihihihi...”
Nel frattempo Clio, Emas, Vivas e Cid avevano raggiunto la fortezza che dominava dall'alto quell'isolotto.
Al suo interno vi era già gran parte della popolazione e nel vedere arrivare i quattro subito la porta si aprì per farli entrare.
Vivas allora si affacciò da una delle finestre e vide la nave di Picche che bloccava l'accesso al porto.
E l'Hydra era ancora al suo posto.
“Pare che i nostri ex compagni” disse “siano rimasti bloccati.”
“Saranno i primi ad essere colpiti se resteranno a bordo.” Fece Emas.
“Magari sono già scappati via come ratti...” mormorò Vivas.
Anche Cid fissava il porto.
Ma proprio in quel momento arrivò Matiz.
La gabbianella blu si posò sulla finestra davanti a loro.
“Sei qui...” avvicinandosi all'uccello Cid “... ma lui non è più qui... è partito...”
Matiz allora volò via, nella sera ormai prossima ad avvolgere il mare.