Dopo tanto tempo, ero nuovamente, in viaggio; proprio ora, che pensavo di essere divenuto stabile come le fondamenta stesse della "mia" chiesetta, potevo ricominciare a sentire il vento sulla faccia, la spada appesa alla cintura, in groppa al mio fedele compagno di mille imprese; il quale, sembrava godersi anche lui quei momenti di cessata inattività, e pareva quasi orgoglioso di essere tornato un destriero.
-Grandi imprese ci attendono ancora, amico mio-
Gli sussurrai all'orecchio, dopo avergli dato un paio di dolci pacche sul collo, e lui rispose borbottando sommesso.....Fedele, burbero e ombroso, come sempre.
Gli atteggiamenti e le accortezze tipiche del cavaliere errante, ben presto tornarono ad essere una consuetudine, al punto che, di tanto in tanto, presi a staccarmi da sir Belven e Jone, precedendoli, allo scopo di aprire la strada, per poi tornare a congiungermi a loro.
Mi sentivo come se quella vita non mi avesse mai abbandonato, solo che mi sentivo più forte, perché mi pareva che, stavolta, il Padre guardasse nella mia direzione; ero felice, e non vedevo motivo per non esserlo.
Infine, giungemmo in un piccolo borgo, ma la mia attenzione fu diretta, più che altro, dall'animata conversazione di alcune persone, su una staccionata poco lontano.
Annuii alle affermazioni di sir Belven, e risposi:
-Con vostra licenza, andrei a controllare la natura dell'animosità di quelle persone, ed invero vi suggerisco di mettervi sulla difensiva, in passato, nei miei viaggi, ebbi modo di notare come il caos possa generarsi con un nonnulla-
Detto questo, condussi Pegaso, al passo, verso quella gente.
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".....la purezza non si ottiene senza sforzo."
Yamamoto Tsunetomo, Hagakure
"Il cavaliere è l'uomo che percorre il tremendo cammino del sacrificio, per un bene superiore."
Plinio Correa de Oliviera
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