“Ben detto” disse Barbaleone a Clio “ed io ho una voglia matta di divertirmi un po'. Dopotutto non siamo mica in esilio su questa nave!” Rise forte.
Yanos invece sorrise tiepidamente a quelle parole del suo capitano.
Ma lui era fatto così ed anche Clio aveva imparato a conoscerlo.
Era un tipo serioso, molto razionale e poco incline a mostrare i suoi stati d'animo.
Vivas allora andò a prendere Yolanda, che dopo la morte della sua dama di compagnia passava molto tempo da sola nella cabina che gli era stata data.
Il primo gruppo così annoverava, oltre Clio, Yanos, Barbaleone ed il suo fido Taborn, anche Yolanda e Cid.
Ma presto a terra li avrebbero raggiunti anche Emas, Vivas e Luis.
Samoa invece era rimasto a bordo, impegnato com'era nell'elencare i viveri e le scorte per l'imminente partenza dell'Hydra.
E appena scesi a terra, Clio ed i suoi furono subito travolti dall'atmosfera di festa dell'isolotto.
La piazzetta detta Degli Aragonesi, subito fuori al porto, era una baldoria folle e rumorosa.
Una moltitudine di gente, che rideva, cantava, sbraitava e gridava, correva in ogni dove, uscendo dalle porte sulla strada, saltando dalle finestre, persino scendendo giù dai tetti delle case.
Al centro della piazza poi vi era un carro pieno di fieno e foglie secche con alcuni suonatori tutt'intorno che strimpellavano i loro strumenti a corda, mentre altri invece soffiavano con ardore in una sorta di lunghi flauti.
E proprio sul carro era portata in processione una statua della Vergine Maria col Bambino, per festeggiare il giorno di Santa Maria.
La festività era iniziata tre giorni prima ed ora si celebrava il ritorno nella chiesetta del porto della Statua della Madonna con Gesù Bambino.
“Tutti sembrano divertirsi un mondo!” Esclamò Barbaleone. “Io però ho fame! Cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti!”
“Queste feste di paese” guardandosi intorno divertita Yolanda “sono invero molto semplici e ruspanti ma anche divertenti e coinvolgenti. Forse per questa loro genuinità.”
Anche Cid appariva gaio.
Ad un tratto qualcuno si avvicinò loro.
“Salute a voi, bel capitano!” Strimpellando una sorta di mandolino Pepe. “Finalmente siete uscita dal vostro guscio!” Ridendo. “Tra un po' qui si ballerà fino a notte fonda... spero mi concederete un ballo, almeno per i nostri trascorsi di quasi soci in affari!” Facendo l'occhiolino a Clio.
Ma proprio in quel momento Cid si accorse di qualcosa.
Vide scendere su un ponticello del porto un uccello.
E non uno qualunque.
Era infatti Matiz, la gabbianella Blu.
Ed il ragazzo istintivamente sorrise.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 25-09-2014 alle ore 16.12.03.
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