Clio prese il pugnale ed aprì la porta, trovando sulla soglia Irko.
“Siamo giunti a destinazione, milady.” Disse. “Potete lasciare questo vascello e rivedere i vostri uomini anche ora se vi va.”
Sul ponte c'era un'allegra confusione.
Alcuni membri dell'equipaggio erano tutti presi dalle ultime manovre, mentre altri erano già scesi a terra per cominciare a scaricare la merce dal vascello.
L'imponente castello di granito sembrava dominare ogni cosa dalla sua maestosa forma, con le sue alte torri che parevano i pilastri di un Cielo quasi prossimo a toccare la Terra.
L'ultimo dell'equipaggio a scendere a terra fu proprio il capitano, subito raggiunto e contornato da una gran quantità di bambini.
Bambini che si rivolgevano a lui in modo curioso, chiamandolo non capitano, ma diversamente.
“Milord! Milord!” Correndo verso di lui una bambina. “Siete tornato! Spero abbiate mantenuto la promessa...” era una bambina cieca.
“Certo...” accarezzandola lui “... volevi che rubassi un po' di mare per poi portarlo a te...”
“Si...” annuì la piccola.
“Ecco...” dandole in mano una grossa conchiglia “... portala all'orecchio... e ascolta...”
“Il mare!” Esclamò lei. “C'è il mare dentro!”
L'uomo sorrise.
“Milord e a noi?” Chiesero gli altri bambini.
“Andate da Irko...” fece lui “... ha un dono per ognuno di voi.”
“Si!” Esultarono i piccoli, correndo poi verso il vascello.
“Piano, bambini.” Si raccomandò la suora che li accompagnava. “Senza correre.”
Il capitano invece attraversò il piccolo ponticello di legno, tra la laboriosa confusione di quel luogo, fino a raggiungere una piccola osteria.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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