“Eh, non credo sia possibile, milady.” Disse divertito Irko a Clio. “Lasciare ora questo vascello intendo. Vedete? Stiamo volando e fino a quando non saremo giunti a destinazione dubito si potrà scendere.” Annuì. “Ma non temete, fra non molto approderemo e sarete libera di tornare sulla vostra nave. Che però, vi rammento, necessita di riparazioni urgenti.”
“Beh, quando si mangia qui?” Chiese Afiel.
“Per essere un barbiere” fissandolo Miseria “hai lo stomaco di come quello di salumiere.”
“Non sai” replicò Afiel “che il mio è un lavoro di coscienza? Radere barbe e tagliare capelli richiede molta concentrazione, cosa credi? Un musicista se sbaglia una nota o un cantante se prende una stecca può sempre ripetere l'esecuzione. Ma se io sbaglio ad accorciare una basetta o a lasciare i baffi della giusta lunghezza poi non ho certo la possibilità di ripetere.”
“Questa poi!” Ridendo Irko. “Non immaginavo che fare il barbiere fosse più difficile che suonare o cantare in un teatro!”
“Secondo me invece” mormorò Miseria “il barbiere è il più prolifico mestiere del mondo. Non devi acquistare e rivendere merce, perchè tutto dipende da come usi il rasoio e le forbici. In pratica è un'attività che comporta solo guadagno, senza spese.”
“Per questo ti chiamano Miseria...” sarcastico Afiel “... pensi solo ai soldi.”
In quel momento suonò una campanella.
“Finalmente si va a tavola!” Entusiasta Afiel.
“Venite, milady.” Irko a Clio. “Mangerete qualcosa e conoscerete il resto della ciurma.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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