Quella pioggia esplosiva durò minuti che parvero infiniti.
Dalla Regina d'Afravalone i cannoni della fiancata destra esplosero colpi potenti e precisi, che finirono per squarciare quel muro di nubi.
Le acque del mare furono scosse e rivoltate da quelle cannonate, generando onde inquiete e spumose.
Poi arrivarono le due fregate e come ordinato da Velv parteciparono anche loro a quell'attacco.
Ma attacco a cosa?
Molti se lo chiedevano a bordo delle tre navi, ma solo Velv sembrava avere la risposta.
Tutto poi cessò e gli occhi di quegli uomini si piantarono su quelle nubi.
Si alzò allora un lieve vento che cominciò a dissolverle, ultimando il lavoro svolto dai cannoni delle tre navi.
Apparve così solo il mare calmo, animato dall'unico suono delle sue onde.
“Non c'è nulla, capitano...” disse Tommaso.
Velv prese il cannocchiale e cominciò a scrutare l'orizzonte.
“Eppure ero sicuro...” mormorò il giovane capitano, con gli occhi fissi sul mare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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