Clio raggiunse la sua cabina, mentre l'Hydra proseguiva la sua rotta su un mare screziato d'azzurro ed animato appena da fresca brezza.
E la ragazza vi restò fino a quando la vedetta cominciò a gridare il nome di Bivar.
Avevano infatti avvistato l'isola sede del più grande mercato di schiavi delle Flegee.
Ufficialmente però era impossibile sbarcare a Bivar, a causa di un decreto ducale che vietava a qualsiasi nave di approdare su quell'isola.
Il tutto era motivato col chiaro intento di debellare la schiavitù su quelle acque.
Così poco dopo qualcuno venne a bussare alla porta della cabina del capitano.
“Capitano...” disse Yanos attendendo che Clio aprisse o desse disposizioni in merito “... siamo ormai a Bivar... la lancia per raggiungerla è già pronta... il capitano Barbaleone ha già detto che scenderà a terra con Taborn... voi chi volete accanto quando sarete sull'isola?”
Ma proprio in quel momento si udì la vedetta che aveva avvistato una nave.
Batteva bandiera Capomazdese e si dirigeva a gran velocità in direzione di Bivar e dunque verso l'Hydra.
Poco dopo, con lei, furono avvistate anche due fregate che battevano la stessa bandiera della nave ammiraglia prossima a raggiungerli.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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