Il calesse con i tre cugini lasciò il palazzo e scese verso il porto.
Baias era un borgo di marinai e pescatori, molto caratteristico ed immerso in uno scenario esotico e vivace.
Casupole bianche sorgevano lungo la scogliera e altre, di colori vivi invece animavano la baia ai piedi dello spuntone roccioso su cui sorgeva la maestosa fortezza sede dell'Ammiragliato.
Alti e candidi banchi di nuvole parevano naufragare verso l'orizzonte sterminato, in un cielo terso e azzurrissimo che si rispecchiava totalmente tra le onde ed il bagliore del mare calmo.
“Che posto incantevole...” disse sognante Costanza “... sembra di essere tra le pagine di un romanzo... manca solo un bell'avventuriero...”
“Ci sono qui io, cara cugina.” Sorridendo Tommaso.
“Ma tu sei mio cugino.” Rise lei. “Non puoi farmi la corte e rapirmi davanti alle mie resistenze.”
“Ma dubito” divertito il cugino “che potrai trovare mai un avventuriero più bello di me.”
“Già, lo credo anche io.” Sorridendo Costanza.
“Comunque...” voltandosi Tommaso verso Altea “... in tutta sincerità credo che sia del tutto inutile l'arrivo di quei mercenari... penso infatti, cara cugina, che la mia teoria sia esatta e quindi non vi sono mostri o simili in questi mari, così come nell'entroterra.”
Giunsero così al porto, proprio mentre stavano facendo il loro ingresso in quelle acque due navi.
Si trattava di un piccolo bastimento e di un grosso veliero sulle cui vele era impresso il simbolo di Picche.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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