Serrai la mascella.
Adesso lo ammazzo. Poi posso dire che è caduto nel fiume.
Ero davvero fuori di me, cosa stava blaterando?
Ma poi scoppiai a ridere.
"Disarmare me? Sì, ti piacerebbe..." alzai gli occhi su di lui "Non tentarmi.. non sai che voglia ho di levarti fisicamente il mio sangue dal corpo, fino all'ultima goccia...".
Presi un profondo respiro.
"Storia affascinante, ma totalmente infondata... sei andato all'Accademia solo ed esclusivamente per imparare a combattere, com'è possibile che siano anni che non impugni una spada? Se non ci fosse stato Froster oggi saresti a capo del nostro esercito.. quindi si può sapere cosa stai blaterando? Se sei diventato un vigliacco è affar tuo.. ma almeno non ti inventare balle tanto grossolane, hai davvero tutta questa voglia di prenderti gioco di me?" con gli occhi nei suoi "Pensi di parlare con una delle donne che hai incontrato nelle città mondane che hai visitato? Davvero? Hai dimenticato proprio tutto di me? Eppure dalla tua lettera non sembrava... l'hai scritta pochi giorni fa, mica secoli.." scossi la testa.
Eppure la situazione era talmente assurda che quasi mi divertiva.
"Mi piace il modo in cui mi parli..." trattenendo una risata "Sì, decisamente sei abituato a donne ben diverse.. il mio non era un consiglio..." con gli occhi nei suoi, tornando seria "Ti ho detto di andartene e di lasciare il tuo nome dietro di te.. vuoi che ti rinneghi ufficialmente con tanto di pomposo rituale e vecchie formule di maledizione? Questa non è più la tua casa, io non sono più la tua famiglia, e Marsin non è più il tuo nome... tu prega per i nostri nemici, prega che i Marsin vengano dimenticati.. perché altrimenti il tuo nome verrà bollato come vigliacco nei secoli a venire...".
Scossi la testa.
"Paura.." sussurrai "Ti sei lasciato insultare e hai il coraggio di rivolgermi la parola?" risi appena "Paura.. di cosa? Di morire? Meglio morto che vigliacco, me lo hai insegnato tu.." mi tolsi lo spillone affilato come un coltello dai capelli, e le due ciocche che rendeva insieme mi caddero davanti agli occhi, e li allontanai con un gesto repentino.
Tolsi il fodero di velluto, che mi impediva di tagliarmi, e lo porsi a Imone, imperturbabile "Tieni... A tutto c'è rimedio, poi non dire che non sono misericordiosa.." sorrisi, perfida, per poi sospirare di nuovo "Ma poi tu la pensi esattamente come quelli di Imperion, niente onore, niente stirpe, niente di niente.. perché mai avrebbero dovuto insultarti? O ti hanno dato del codardo?" scossi tal testa "Si mettano in fila dietro di me.." risi appena.
Sospirai "Comunque, avevi ancora il mio nome addosso.. dimmi il nome di questo cavaliere, ci penserò io... non è più affar tuo.." alzando gli occhi al cielo.
"E io che pensavo che perdere tutto fosse la cosa più terribile.." alzai gli occhi su di lui "Beh, dovrei ringraziarti.. mi hai ricordato che esistono cose peggiori della morte o della disgrazia...".
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